Universalità delle cure, inclusione e disabilità, il ruolo del fisioterapista come facilitatore nel processo terapeutico del paziente, advocacy e dirigenza delle professioni sanitarie, innovazione ed etica e formazione. Sono questi gli obiettivi della discussione del secondo Congresso FNOFI i prossimi 18 e 19 ottobre 2024, a Roma.
Il secondo Congresso FNOFI è focalizzato sulla discussione e l’approfondimento di tre sessioni dedicate a tematiche di estrema attualità. La prima sessione dal titolo: “La tutela della salute individuale, collettiva e l’universalità delle cure: il progetto di vita”, si propone di offrire un quadro integrato e multidisciplinare, favorendo un dibattito aperto e costruttivo che metta in luce le interconnessioni tra legislazione, comunicazione, bioetica, deontologia e il ruolo delle associazioni.
La Convenzione ONU per i diritti delle persone con disabilità sottolinea l’importanza di eliminare la discriminazione e promuovere l’inclusione e l’uguaglianza per le persone con disabilità in tutti gli aspetti della vita. In questo contesto, il Congresso si concentrerà sul ruolo fondamentale della legislazione italiana in materia di disabilità, poiché essa costituisce il quadro di riferimento entro il quale operano i fisioterapisti.
La professione del fisioterapista è, e deve essere, sempre a fianco delle scelte di vita della persona con disabilità: per fornire questo supporto è cruciale la capacità di interagire in modo efficace ed empatico per facilitare il processo terapeutico della persona e migliorare la sua qualità di vita.
Le implicazioni bioetiche delle politiche e delle tecnologie per la disabilità sono un altro tema rilevante. È necessario un approccio etico che consideri la dignità e i diritti delle persone affette da patologie, disabili o diversamente abili in ogni decisione terapeutica. In parallelo, la deontologia professionale deve guidare i fisioterapisti nell’adozione di comportamenti etici e responsabili, garantendo standard elevati di cura e rispetto per le persone assistite.
Quanto sopra trova concreta realizzazione ed attuazione con il diretto coinvolgimento delle associazioni di pazienti, disabili o meno, quotidianamente ed in prima linea. Affinché la promozione dei diritti e il benessere delle persone sia sempre al centro.
La collaborazione tra fisioterapisti e associazioni può potenziare l’efficacia delle cure e delle iniziative di supporto. La seconda sessione “Advocacy e dirigenza nelle professioni sanitarie della riabilitazione: promozione e innovazione nelle organizzazioni sanitarie” vuole esplorare il ruolo cruciale che la dirigenza assume nel promuovere e innovare i servizi di fisioterapia all’interno delle organizzazioni sanitarie, con l’obiettivo di affrontare hot topic come l’implementazione di tecnologie innovative, l’ottimizzazione dei processi organizzativi e lo sviluppo di strategie che promuovano la qualità e l’accessibilità dei servizi di fisioterapia.
Nel corso del Congresso saranno presentati casi di studio e best practices che illustrano come la dirigenza può fungere da catalizzatore per il cambiamento positivo nelle organizzazioni sanitarie, con un focus particolare sulla promozione di un ambiente di lavoro collaborativo e orientato ai risultati.
I partecipanti al Congresso avranno l’opportunità di discutere delle sfide attuali e delle future opportunità, favorendo un dialogo costruttivo volto a migliorare l’efficacia e l’efficienza dei servizi di riabilitazione nonché le attività di promozione della salute. La sessione mira a favorire una riflessione critica sul ruolo sempre più cruciale dei leader della fisioterapia nell’indirizzare e modellare i servizi sanitari. Il dibattito si concluderà con una riflessione sull’opportunità di un agire con integrità e responsabilità etica, ispirando fiducia e rispetto sia all’ interno dell’organizzazione che nella comunità più ampia, supportare i professionisti sanitari, attraverso un approccio collaborativo, innovativo e trasparente.
In questa terza ed ultima parte del Congresso, dal titolo: “Luogo di formazione, fonte di assistenza, risorsa di salute: il ruolo strategico della libera professione”, si vuole analizzare questo ruolo in tutte le sue possibili declinazioni. Attraverso la libera professione, ad esempio, è possibile mettere in condizione uno studente del corso di Laurea in Fisioterapia di fare esperienza di condizioni cliniche che spesso non vengono intercettate in sedi di tirocinio afferenti al SSN, così come per lo studente di laurea magistrale è possibile perfezionare al meglio competenze nell’ambito del management altrimenti difficilmente esperibili. In un periodo storico in cui, come ben sappiamo, il SSN sta vivendo un periodo di forti cambiamenti e riorganizzazione, con una spinta diretta a differenziare a livello regionale il “Sistema Salute”, sono già visibili differenze in termini di accessibilità e qualità delle risposte ai bisogni di salute della popolazione. Si può trovare nella capillarità propria del mondo della libera professione una risposta che integri quanto erogato dal SSN e completi la risposta ai bisogni di salute affinché nessun cittadino si veda privato di un diritto garantito dalla Costituzione? E soprattutto, come questo può avvenire senza rappresentare un aggravio per le tasche del cittadino?
Possono, insieme, il SSN e la libera professione agire in sinergia e, anche per il tramite delle possibilità offerte dalle nuove tecnologie, ad es. telemedicina ed intelligenza artificiale applicata alla riabilitazione, garantire tempestiva e capillare presa in carico del cittadino al fine di fornire la migliore e più efficiente risposta di salute possibile? Solo da una approfondita analisi dei punti sopra esposti, al termine della sessione, si potrà arrivare a dare una risposta al proposito iniziale: servizio pubblico e libera professione rappresentano necessariamente due realtà tra loro incongruenti o possono operare entrambe per dare risposte di salute ai cittadini. Sono possibili altre combinazioni oppure la dicotomia è assoluta?