Manifesto Scientifico del Presidente del Congresso

Cari colleghi e colleghe,

 

Sostanziare e dare continuità a quanto già portato all’attenzione dei professionisti, delle istituzioni e dei cittadini nell’appuntamento di un anno fa, e farlo attraverso un Congresso dal titolo ‘Connessioni: i fisioterapisti per un futuro delle cure accessibile e universale’, rappresenta lo sviluppo naturale della riflessione dello scorso anno che ci ha visto concentrare l’attenzione sui nuovi paradigmi di salute.

È ormai passato un anno ed il percorso iniziato con il primo Congresso FNOFI, ci consente oggi di attivare una profonda presa di coscienza del fatto che “la fisioterapia può essere un centro propulsore del sistema delle cure. Siamo una professione dinamica, competente, presente in tutti i luoghi di vita, in continuo aggiornamento, soprattutto in connessione con il cittadino e è indotta a ragionare per sua natura in termini di prossimità, appunto, e presa in carico immediata ed efficiente dei pazienti”.

“Il futuro inizia oggi, non domani” diceva San Giovanni Paolo II e noi oggi vogliamo, da protagonisti, iniziare ad agire per essere quel motore che, nella complessa macchina del sistema salute, lavora per garantire a tutti quello che già la nostra Costituzione prevede: la tutela della Salute e le cure gratuite agli indigenti.

 

Si comincia parlando di “progettualità personalizzata e partecipazione basata sul rispetto dei diritti umani” per ribadire la centralità del paziente nel processo decisionale legato al soddisfacimento dei suoi bisogni di salute, nel rispetto di un approccio bio-psico-sociale.

Tocchiamo il tema della “Comunicazione in ambito sanitario secondo la linea di indirizzo della medicina narrativa” perché non può esserci cura senza comunicazione, interazione, scambio tra tutti gli attori coinvolti in questo processo.

Abbiamo, subito dopo, un focus tematico sulla “legge 33/2023”, nota come “Riforma della non autosufficienza”, approvata ad inizio anno dal Governo, per capire insieme come il tema dell’assistenza agli anziani, così riformato, porterà a definire “un nuovo rapporto con la vecchiaia”.

Terminiamo la prima sessione con una presentazione che vuole entrare nel vivo del tema del Congresso, illustrando al pubblico le strategie per “Promuovere l’universalità delle cure: dal rapporto medico-paziente alla salute globale”.

Al termine di questi quattro interventi, attraverso una Panel Discussion, proviamo a tirare le fila del discorso, insieme a tutti i relatori della sessione, ben sapendo che un tema come quello della “Tutela della salute individuale, collettiva e l’universalità delle cure: il progetto di vita” porta con sé più interrogativi che risposte, ma con la consapevolezza che il fisioterapista è perno centrale di queste riflessioni.

 

Una relazione su “Le necessità delle professioni del SSN” apre la sessione del venerdì pomeriggio, quella che prevede il maggior numero di relazioni, al fine di definire i prodromi ed i concetti base per quelle seguenti.

Nel successivo intervento proviamo ad analizzare quello che è “Il ruolo del dirigente delle professioni sanitarie della riabilitazione all’interno delle aziende” e quali “sfide e prospettive” interessano i colleghi che ricoprono questo ruolo.

Andiamo, subito dopo, ad analizzare quelle che rappresentano le “Sfide e opportunità del CCNL: quale futuro per il Dirigente di Area Riabilitativa” e cercare così di identificare strumenti e modalità a disposizione dei colleghi per, rispettivamente, superarle e coglierle.

 

Diventa a questo punto fondamentale, nei binari di quanto appena ascoltato, definire lo stato dell’arte su quelle che sono le “Sfide ed opportunità del CCNL: modelli organizzativi e fisioterapisti” per comprendere come gestire nel migliore dei modi le risorse di personale nell’ambito della riabilitazione, in particolare della fisioterapia.

Ecco che, partendo da una esperienza reale, abbiamo ora tutti gli elementi per comprendere gli effetti, sulla risposta ai bisogni di salute della popolazione, dell’“Ottimizzazione dei processi organizzativi nella fisioterapia” attraverso quelle che sono le “best practices per un’assistenza sanitaria efficace e efficiente”.

L’”Advocacy nelle professioni sanitarie della riabilitazione” definisce il tema centrale della relazione pensata, in fase di pianificazione del Congresso, per riflettere insieme sulle “strategie per influenzare le politiche sanitarie e garantire l’accesso equo ai servizi” ai cittadini

Ultima esposizione della giornata, prima della tavola rotonda finale, è quella sul tema della “Responsabilità etica e trasparenza nella dirigenza della fisioterapia” requisito necessario per “promuovere la fiducia ed il rispetto nelle organizzazioni sanitarie”.

Sabato mattina i lavori della terza ed ultima sessione prendono il via con un intervento sul ruolo della libera professione nella formazione dei futuri colleghi, attraverso l’approfondimento delle “strategie per l’integrazione di conoscenze e competenze nei corsi di studio in fisioterapia” proprio attraverso questa tipologia di setting formativo.

Il secondo relatore, in continuità con il precedente, ci presenta la tematica dei “modelli di erogazione della fisioterapia come paradigma di formazione avanzata” per riflettere ancora una volta sul ruolo del privato, ma, questa volta, nella formazione post base del fisioterapista.

Osservato l’ambito formativo, passiamo ad un’analisi su quello che è “il ruolo del SSN nella risposta dei bisogni di salute del cittadino” al fine di individuare punti di forza e possibilità di crescita di un sistema che, ormai da anni, si trova a dover far fronte ad una riduzione di risorse sia economiche che di personale.

Nella relazione a seguire, mettendo al centro del discorso il binomio fisioterapista-paziente, proviamo a capire il ruolo che, per quanto attiene la nostra professione, possono giocare il sistema “pubblico e privato nella risposta dei bisogni della popolazione”.

Entriamo quindi nuovamente in un contesto di esperienza reale per approfondire “il ruolo della telemedicina nella risposta ai bisogni di salute della popolazione” e lo facciamo nelle due ottiche di “sistema sanitario pubblico e privato” per valorizzare realtà che già agiscono con questa unione di intenti.

 

Alla relazione finale il compito di farci riflettere, da un punto di vista non più e non solo strettamente clinico, su come i due contesti di SSN e sistema privato rappresentino, o meno, effettivamente due “forme” tra loro intrinsecamente inconciliabili, ovvero una “dicotomia”, e se questa sia in realtà una “fonte di regolare uniformità o di opportuna varietà

Dalle riflessioni precedenti prenderà il via l’ultima delle tavole rotonde con il, non semplice, compito di dare concreta risposta all’interrogativo che avrà guidato l’intera sessione, ovvero “La libera professione” può realisticamente e strategicamente essere “Luogo di formazione, fonte di assistenza, risorsa di salute”?

Lasceremo poi la parola al Presidente Ferrante per la chiusura dei lavori con la consapevolezza che questo momento altro non sarà che l’avvio di una nuova spinta propulsiva per portare ancora più avanti e più in alto la nostra magnifica professione, perché “Quando si arriva al futuro, il nostro compito non è di prevederlo, ma piuttosto di consentire che accada.” (Antoine de Saint-Exupery)